La nostra amica Francesca ci riconduce alle miniere di Porto Flavia, ma con due piacevolissime sorprese.

La prima mostrandoci la costa vagando con lo sguardo sul sardo “Pan di Zucchero”, la seconda mostrandoci le grotte di Santa Barbara ove la natura scolpisce la roccia.

Alcune note:

Relativamente a Porto Flavia rimandiamo allo speciale "Il sito minerario di Porto Flavia.."

Grotta di Santa Barbara:
Scoperta per caso nel 1952 da alcuni minatori mentre scavavano un pozzo (fornello) che avrebbe dovuto trasportare il minerale da un livello ad un altro della miniera.
La grotta è formata da un ampio salone alto più di 25 m con sul fondo un laghetto d’acqua cristallina.
Lascia stupiti il fatto che, risalendo al Cambrico inferiore, sia rimasta sconosciuta per circa 500 milioni di anni.
Questo in quanto celata nell’interno della montagna e senza alcun collegamento verso l’esterno, accedendovi attualmente attraverso una galleria mineraria a bordo di un trenino elettrico.
Tale isolamento ha conservato perfettamente l’ambiente geologico.
Caratteristica della grotta sono le caratteristiche concrezioni calcaree a nido d'ape, rappresentanti un unicum per i cristalli tabulari di barite bruno scuro.
Leggiamo sul sito della provincia che finalmente, dopo molti anni di chiusura, la grotta è riaperta per le visite al pubblico

Per saperne di più:
grotta-santa-barbara

Si ringrazia la nostra amica Francesca per le belle immagini che ci ha permesso di pubblicare