Attirati ed incuriositi da un cartellone di indicazioni turistiche, mentre percorrevamo la piatta autostrada che da Brescia porta a Piacenza, abbiamo deciso di fare una pur breve visita alla Rocca di Soncino.
Dobbiamo ammettere che, nonostante la fredda e grigia giornata invernale, è valsa la pena di fare la breve deviazione.
La sosta è stata breve, per l’inclemenza del tempo ed altri impegni, ma non ci ha impedito di ammirare, almeno dall’esterno, questa suggestiva costruzione che si erge sulla pianura.
Ci ripromettiamo di tornare, sia per visitare la rocca anche al suo interno e per il paese che, ad una superficiale osservazione, nascondede altre piacevoli sorprese.
Ed un consiglio, se percorrete la citata autostrada fate questa deviazione, oppure recatecivi di proposito. |
Un po’ di storia:
Le prime testimonianze storiche risalgono al X° secolo quando fu costruita una prima cinta muraria.
Come tutte le “rocche” fu contesa tra vari comuni e signorie.
Nel 1473, su progetto degli architetti militari sforzeschi fu ricostruita in un solo anno.
Fu modificata nel 1536 per adibirla a dimora dei marchesi Stampa.
L’ultimo dei marchesi lasciò (1876) la rocca, ormai un rudere, al comune di Soncino.
Recuperata secondo i canoni del restauro storico(1886-1895) dall’ arch. Luca Beltrami |