Definita da alcuni esperti la “Pompei del Nord Italia” è situata nella valle del Chiero a 460 m s.l.m., un’ area archeologica tra le più importanti dell'Emilia Romagna e ancora soggetta a degli studi di approfondimento e di restauro.
Un'affascinante e suggestiva meta per coloro che vogliono scoprire un posto insolito, quasi mistico, e al di fuori del turismo di massa.
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Un po' di storia:
Edificata su un agglomerato protostorico divenne un importante municipio romano.
I romani, ingegneri per natura e goderecci, individuarono la presenza di acque saline nel territotorio facendolo diventare un’ importante e tranquilla meta di villeggiatura per vari consoli provenienti dall’Urbe.
Dichiarata città libera nel 42 d.c. fiorì nei primi due secoli dell’era imperiale e, alcuni reperti, dimostrano la sua importanza sino alla metà del 200 d.c., poi iniziò il declino sino a circa il 400, per poi venire completamente dimenticata.
Dovettero passare diversi secoli prima che, a seguito di una casuale scoperta, fu ritrovato (1747) un importante reperto bronzeo: la famosa Tabula Alimentaria Traiana, la più grande tavola scritta in bronzo di tutta l'antichità romana.
Nel 1760 con gli auspici del duca Don Filippo di Borbone, iniziarono i primi scavi archeologici.
Duca a cui si deve anche la costruzione del Museo Archeologico Nazionale di Parma ove si possono ammirare i reperti di Veleia, numerose statue di marmo e bronzo, una statua di Agrippina, madre di Nerone, in marmo lunense, il bronzetto raffigurante Ercole ed altri reperti.
Un museo che è obbligatorio visitare per avere una panoramica completa del sito arceologico.
Per saperne di più:
wikipedia.org
archeobo.arti.beniculturali.it/veleia
archeobologna.beniculturali.it/parma
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