…montasi su in Bismantova e ’n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
    Dante Alighieri (Purgatorio, IV, 26)

Abbiamo voluto iniziare questo speciale con le parole del sommo poeta, per dimostrare quanto la Pietra di Bismantova possa colpire col suo aspetto l’immaginazione di chi la osserva.

Una formazione geologica che con le sue pareti a strapiombo spicca tra le dolci curve dell’Appennino reggiano.
Ai piedi delle strapiombanti pareti, quasi a porre la domanda “chi sostiene chi?” un eremo benedettino edificato nel XVII secolo sulla preesistente chiesetta dedicata al Santissimo Salvatore.

Stupendo è il panorama che offrono gli Appennini visti dalla Pietra, con una vista che spazia da quelli bolognesi sino ai piacentini.
Un consiglio, dopo aver ammirato l’eremo e le minacciose pareti, spostarsi sui prati di Ginepreto per poterla vedere quasi nella sua interezza ammirando tra l’altro la chiesetta di Sant’Apollinare risalente al 1200

Un po' di storia:
si hanno tracce di insediamenti risalenti al 1550-1400 a.C.
Occupata dagli Etruschi e dai Liguri tra il VI e IV secolo a.C.
Pare che nel I secolo a.C i romani vi abbiano eretto un Castrum, il castrum Bismantion, per difendersi dalle incursioni di dette popolazioni.
Attualmente meta di escursioni e alpinisti, la prima ascesa è attibuita a Carlo Voltolini, che scalò in solitaria la Pietra di Bismantova nel 1922 con punti che arrivavano a terzo grado.

Per saperne di più:
www.parcoappennino.it
wikipedia: Pietra di Bismantova
eremo di Bismantova