Approfittando della “giornata internazionale della guida turistica” abbiamo visitato la chiesa di Sant’Ignazio.
La chiesa era inserita in un grande complesso adibito all’epoca a collegio dei gesuiti e ora trasformato in residenza per anziani.

La chiesa barocca, venne interamente stuccata ed affrescata da Domenico Dossa e Bernardo Barca, gli affreschi sono attribuiti a Giovanni Evangelista Draghi che realizzò sei dipinti a olio su tela inseriti entro cornici a stucco.

Visita interessante, ma nel contempo triste in quanto le condizioni dell’edificio sono molto precarie.
Ci corre l’obbligo di una riflessione, che difficilmente sarà accolta dalle autorità competenti, sul bisogno di investire oculatamente nel restauro delle opere del nostro patrimonio artistico, per creare ricchezza e posti di lavoro prima nel restauro, poi con l’aumento del flusso turistico, evitando possibilmente investimenti in inutili cattedrali nel deserto.

Si ringraziani i signori Elena Bonilauri e Cristiano Dotti per le approfondite ed esaurienti informazioni date durante la visita.

Un po’ di storia:
nel 1613, quando Busseto era ancora sotto la famiglia dei Pallavicino, arrivarono i primi gesuiti.
Nel 1617, a seguito di un ingente lascito da parte del bussetano Pietro Pettorelli, il collegio dei gesuiti e la chiesa furono ampliate.
Nel 1768 Ferdinando di Borbone espulse i gesuiti dal ducato di Parma e Piacenza e il collegio fu adibito in parte ad ospedale e in parte a scuola pubblica, che fu frequentata in seguito anche dal giovane Giuseppe Verdi.

Per altre info:
molto poco si trova pubblicato in rete relativamente al collegio ed alla chiesa
wikipedia: Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola

Aggiornamento nov. 2024:
la chiesa è quasi sempre chiusa e, pare, alcuni affreschi ed altro in via di distruzione a causa di infiltrazioni d'acqua dal tetto.