l nucleo più antico della basilica di Santa Maria risale al VII-IX secolo mentre nel XI secolo venne ampliata.
L'interno è a tre navate, divise da colonne romane e bizantine. Il pavimento di marmo in “opus sectile” [1] fu eseguito in diverse epoche (dal VI al XII sec.); le pareti sono ornate da affreschi trecenteschi di scuola bolognese, con storie dell'Antico e Nuovo Testamento, dell'Apocalisse e, sulla controfacciata, il Giudizio Universale.
Nell'abside affreschi ad opera di Vitale da Bologna.
Il campanile è del 1063 (48 metri), in forme lombarde.
Si noti che verso la sommità del campanile le finestre aumentano di numero e si allargano secondo lo stile di quel periodo che aveva lo scopo di alleggerire il peso della torre e di propagare meglio il suono delle campane.
Del monastero restano la sala capitolare con affreschi di inizio Trecento ad opera di un allievo di Giotto; il refettorio con il più prezioso ciclo di affreschi dell'abbazia attribuito a un maestro riminese.
Notevole anche il palazzo della Ragione.
[1] si tratta una delle tecniche di lavorazione ornamentale del marmo più raffinate e prestigiose; si utilizzano i marmi più rari e la messa in opera è estremamente difficile, in quanto il marmo va prima sezionato in fogli assai sottili ("crustae"), poi sagomato con precisione e è necessario utilizzare diverse qualità di marmo per ottenere gli effetti cromatici desiderati.
Si ringrazia il nostro amico Giulio Pettenò per il materiale di questo “speciale” . |