Se Torino è considerata una città magica cosa si può dire delle montagne che la circondano?
Sono stata ospite per una settimana a Pialpetta ed ho scoperto che anche le sue montagne sono magiche.
Forse poco conosciute e frequentate, salvo alcuni posti, ma non per quello meno affascinanti.
La classica edilizia delle comunità montane ben si sposa coi boschi.
Boschi dove il verde delle fronde si mescola al marrone del sottobosco ed il severo grigio delle pietre macchiate di muschio, tra il concerto degli uccelli ed il gorgogliare delle limpide acque.
Passengiando per i sentieri, dopo una curva, ti aspetti di incontrare un celtico druido che ti invita ad una suggestiva cerimonia pagana.
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Il Comune di Groscavallo occupa, con il suo territorio, la parte terminale della Val Grande; è contenuto in una pittoresca e verdeggiante conca, delimitata da cime superbe quali l'Uja di Ciamarella, L'Uja di Gura e la Levanna Orientale, con vette che superano i 3400 m slm.
Abbandonate ormai da anni le miniere d'oro, di ferro e d'argento di cui era ricca l'intera valle e che un tempo costituivano una notevole fonte di reddito per la popolazione locale, conserva discreta importanza l'allevamento del bestiame, favorito dagli ampi e ricchi pascoli alpini, e di conseguenza la ricca produzione dei latticini (con particolare riguardo alla rinomata "Toma 'd Lans"). |