GITA DI PASQUA

Pasqua e pasquetta alla Villa dei Capolavori. La Fondazione Magnani-Rocca è aperta anche il 19, 20 e 21 aprile con orario continuato 10–19

La campagna di Parma si fa giardino, e la Villa dei Capolavori apre i suoi saloni e i suoi sentieri per accogliere chi cerca silenzio, bellezza, visione.

Per tutto il fine settimana di Pasqua — compreso il lunedì di Pasquetta — la Fondazione Magnani-Rocca accoglie i visitatori con FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi. Una mostra che è prima di tutto un’esperienza immersiva: nei colori, nelle forme, nelle emozioni che i fiori hanno ispirato a grandi artisti italiani. Boldini, Depero, Morandi, Fontana, Casorati, Schifano, Kounellis — e altri ancora — raccontano la natura non come ornamento, ma come rivelazione.

Con un solo biglietto si attraversano mondi: i sentieri del Parco Romantico, tra alberi secolari e pavoni in libertà; le sale della Collezione di Luigi Magnani, dove il tempo si ferma davanti a Goya, Monet, Tiziano, Canova; e infine la mostra FLORA, tra le visioni fiorite del Novecento e del nostro presente. Un giorno soltanto, un luogo soltanto, un’esperienza completa.

Visite guidate — Anche in occasione delle festività pasquali è possibile visitare la mostra FLORA accompagnati da una guida specializzata. Sabato alle 16.30 e 17.00. Pasqua e Pasquetta alle 11.30, 16.00 e 17.00.

Prenota la visita guidata alla mostra scrivendo a segreteria@magnanirocca.it

Costo guida (5€) + Biglietto di ingresso (€15). Per il solo ingresso non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all'arrivo.

 

CAPOLAVORI IN MOSTRA

I Libri di Bianca Maria

Nel gennaio del 1919, un fiore sboccia all’improvviso in mezzo alle macerie. Non nei campi, ma su una pagina. Non ha radici, eppure resiste al gelo. Il suo profumo non si sente, ma commuove. È il primo dei Fiori primaverili, e porta la firma di Bianca Maria. C’è chi, finita la guerra, cerca di ricostruire muri. Lei invece coltiva storie. Sceglie i fiori. E li fa parlare.

Sono passati appena due mesi dalla fine della Prima guerra mondiale. L’Europa è ferita, le trincee hanno inghiottito intere generazioni, le madri non cantano più. In questo paesaggio disfatto, Bianca Maria Viviani della Robbia sceglie la fiaba come atto di cura. Scrive per i bambini, ma guarda oltre: le sue parole sono semi per una rinascita collettiva.

Così comincia la sua opera segreta: una trilogia di fiabe – Fiori primaverili (1919), Fiori estivi (1922), Fiori d’autunno e d’inverno (1923) – che non è soltanto un omaggio alle stagioni, ma un gesto di resistenza poetica. Ogni volume è scandito dai mesi, come un lunario di campagna, in cui al posto dei lavori agricoli fioriscono leggende. E in ognuna si cela un invito: guardare il mondo con occhi che sappiano ancora stupirsi.

La guerra ha sfigurato la giovinezza. Lei risponde con fiabe che sono semi. Le chiama "germinali", come la promessa della vita che ritorna. Ogni fiore che racconta è un bambino da proteggere, ogni parola un nutrimento. Poi accade qualcosa. Alle parole si unisce un’altra mano, quella di Maria de Matteis, allieva di Galileo Chini. Nelle pagine di Fiori estivi e Fiori d’autunno e d’inverno, le illustrazioni si intrecciano come rampicanti ai racconti. Fanciulle che somigliano a gigli, boccioli che diventano bambini, figure flessuose che si muovono in un sogno liberty. Non decorazioni, ma visioni.

Nel silenzio della sua biblioteca, Bianca Maria riveste ogni libro con carta fiorita. Ritaglia spazi di bellezza, come fossero giardini da custodire. I suoi quasi ottocento volumi sono creature da accarezzare, ciascuno con la sua pelle di petali. Un giardino pensile fatto di pagine finemente rilegate.

Non scrive per evadere. Scrive per costruire. Scrive per educare alla delicatezza, alla ciclicità della natura, alla pazienza della crescita. Le sue leggende sono piccoli riti di iniziazione al culto del bello, quello autentico, che sa resistere anche all’inverno dell’anima.

Chi sfoglia i suoi libri oggi, sente il fruscio delle stagioni. E quel primo fiore, sbocciato in un gennaio difficile, continua a parlare.

Nella mostra FLORA alla Villa dei Capolavori c’è un angolo tutto dedicato ai “giardini di carta” di Bianca Maria con una preziosa selezione dei suoi volumi più belli provenienti dall'Archivio Contemporaneo "Alessandro Bonsanti" del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Un'occasione rarissima per vedere da vicino questi capolavori delicati e pieni di fascino.

 

COLORNO

Nel Segno del Giglio e FLORA
celebrano la bellezza dei fiori.
Se visiti uno, l'altro ti premia

Dal 25 al 27 aprile, i giardini della Reggia di Colorno si trasformano in un regno verde tutto da esplorare: torna Nel Segno del Giglio, storica mostra-mercato di florovivaismo d’eccellenza. Un viaggio botanico tra peonie e mandragore, arredi e artigianato, show cooking e degustazioni. Un’esperienza per tutti i sensi.

🟢 Quest’anno un’edizione speciale: “Radici Femminili – Botanica, Arte e Scienza”, dedicata al legame ancestrale tra piante e saperi delle donne. Dai miti antichi a Shakespeare, fino ad Agatha Christie e Harry Potter.

Con un solo biglietto risparmi due volte
🎟 Presenta il biglietto di FLORA all’ingresso di Nel Segno del Giglio ed entri al costo di 6€ anzichè 10€
🎟 E se acquisti il biglietto per Nel Segno del Giglio, puoi visitare FLORA con 2€ di riduzione*

Un piccolo gesto tra amici del bello. Ma solo fino al 27 aprile

📍 Reggia di Colorno (PR)
📅 25–27 aprile 2025 | 🕙 10:00 – 19:00
🎟 Info: www.nelsegnodelgiglio.it

 Acquista ora

* promozione speciale non cumulabile con altre riduzioni

Fondazione Magnani-Rocca
via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).

MOSTRA FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi
a cura di Daniela Ferrari e Stefano Roffi. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Con il supporto di Fondazione Cariparma e Crédit Agricole Italia

 image credits
Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia, 1936 – Roma, 2017) Untitled, 1966-1967 ducotone su tela, 230 × 281 cm Collezione privata
Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963) Vaso con papaveri e margherite, 1913 tempera su cartone, 29 × 39 cm Palazzo Maffei Fondazione Carlon, Verona / Amedeo Bocchi (Parma, 1883 – Roma, 1976) L’ombrellino giapponese, 1916 olio su tela, 50 × 85 cm Collezioni d’Arte Fondazione Cariparma / Oscar Ghiglia (Livorno, 1876 – Prato, 1945) La signora Ojetti nel roseto, olio su tela, 50,5 × 48,5 / cm Courtesy Società di Belle Arti, Viareggio /Bianca Maria, Fiori estivi. Leggende per Bambini, con tavole di Maria de Matteis, Bemporad, Firenze 1922. Copertina interna di Maria de Matteis (ACGV.FVR-618) / Esempio di fiori essiccati contenuti nel volume Madame de Staël, Corinne ou l’Italie, conservato nella biblioteca del Fondo Viviani della Robbia (ACGV.FVR-294) / Tavola a colori di Maria de Matteis sulla Leggenda del rododendro o Rosa delle Alpi (Fiori estivi) / Tavola a colori di Maria de Matteis sulla Leggenda dell’erica (Fiori d’autunno e d’inverno) /  Dalla biblioteca di Maria Bianca de Larderel Viviani della Robbia, custodito presso l’Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” del Gabinetto G.P. Vieusseux