Avevamo diverse volte programmato una visita al Parco e, per molteplici motivi, abbiamo dovuto rimandare. Finalmente oggi, premiati da una splendida giornata, ci siamo recati di prima mattina al parco, ove, all’ingresso, Casino dei Boschi, siamo stati accolti da un gentilissimo incaricato, che ci ha dato informazioni sul parco e alcune indicazioni per visitarlo al meglio. Abbiamo acquistato una cartina, un piccolo obolo ben speso, sia per avere le indicazione dei percorsi, sia per le notizie contenute, e ci siamo messi in marcia. Immersi in una foresta verde (ci riproponiamo di tornare in autunno inoltrato in quanto immaginiamo le varie sfumature di giallo) sembrava di essere a mille miglia di distanza dalla civiltà (in realtà circa 12 km dal centro di Parma) e tra il verde il riflesso di alcuni laghetti. Un luogo che, soprattutto per chi ama immergersi nella natura, non si può non visitare percorrendolo a piedi, in bicicletta o in mountain bike. Inoltre nelle vicinanze, nel raggio di pochi chilometri, ci sono molte località di interesse storico e architettonico. A breve ci riproponiamo di presentarvi uno speciale sui Boschi di Carrega per cercare di farvi conoscere meglio questa bellezza naturale e sollecitarvi ad una visita. Per eventuali informazioni: Centro Parco Casinetto via Olma, 2 – 43038 Sala Baganza (PR) tel. 0521 836026 – fax 0521 836369 info@parcocarrega.it Solo due appunti: - uno, in fondo di secondaria importanza, in quanto, se avete acquistato la cartina, non dovreste perdervi, comunque una maggior segnaletica dei sentieri non nuocerebbe, soprattutto sugli incroci degli stessi.
- Il secondo, a nostro parere, invece, più importante, soprattutto per soddisfare meglio chi visita il parco.
Esiste nel parco un punto di ristoro, sito tra l’altro in un bellissimo edificio, ma fornisce solo ed esclusivamente cucina macrobiotica e, se chiedi un caffè, storgono il naso (non hanno la macchina ma solo caffettiera) in quanto vorrebbero darti caffè d’orzo, ora, non abbiamo nulla contro tale tipo di alimentazione, ma in un posto di tipo turistico l’offerta di ristoro non dovrebbe limitarsi alla macrobiotica, ma, e soprattutto, avere un più largo spettro di possibilità. Ci siamo fermati a parlare con i gestori del ristoro, che, benché gentilissimi, si lamentavano della poca affluenza di pubblico: è evidente che chi usa la cucina macrobiotica è una percentuale molto ridotta della popolazione e quindi il rimanente non riesce ad apprezzare . Riteniamo comunque, che servirebbe un intervento della direzione del parco, in quanto non si deve dimenticare che le passeggiate sono sinergiche ad un ristoro. |